Camera Bianca: caratteristiche, pulizia e manutenzione
La pulizia e la manutenzione della cosiddetta camera bianca, rappresenta uno dei nostri servizi di Facility Management più complessi e articolati per sua stessa natura, che svolgiamo con la serietà e la competenza che un tale compito richiede.
Per comprendere pienamente tale complessità, bisogna innanzitutto conoscerne le caratteristiche, studiando attentamente struttura e obiettivi.
Cosa si intende per camera bianca?
Spesso definita anche clean room oppure laboratorio pulito, rappresenta uno dei luoghi migliori in cui poter trattare e controllare elementi e prodotti particolarmente delicati e di facile contaminazione.
Questo implica un assoluto controllo degli ingressi, dell’aria interna, delle metodologie di mantenimento utilizzate e naturalmente, delle tecniche legate alla manutenzione e pulizia.
Ogni camera bianca è quindi un ambiente a contaminazione controllata, realizzata secondo la tecnica del “contenimento dinamico”, vale a dire il mantenimento di una costante sovrapressione del locale, per evitare l’immissione di flussi inquinanti.
Solitamente, nelle clean rooms, vengono utilizzati materiali di facile igienizzazione (superfici lisce, non porose e senza spigolature) ed eliminato o meglio, attentamente nascosto e sigillato, tutto ciò che può creare contaminazione (come le tubature o impianti vari).
I parametri che spesso vengono considerati come fondamentali, sono il controllo della pressione (da mantenere sempre positiva rispetto alle zone circostanti), della luminosità, della temperatura e di conseguenza, anche dell’umidità presente.
Normativa e Classificazione delle camere bianche
Possono essere classificate in base alla UNI EN 14644, vale a dire una norma che indica la concentrazione massima di particelle all’interno dell’aria, per ottenere appunto un’atmosfera protetta e controllata.
Si parte dalla ISO 1 fino alla ISO 8 e ISO 9, identificativo del livello di pulizia a cui la stanza bianca viene associata, indicando il numero massimo (per metro cubo) delle particelle contenute nell’aria. Il primo rappresenta la contaminazione più bassa fino ad arrivare al numero 9 e quindi a quella più alta.
La camera bianca, deve includere elementi/spazi circostanti per la decontaminazione (come i filtri HEPA, porte SAS e docce ad aria) e soddisfare gli standard di pulizia esistenti (che definiscono la verifica della classe di appartenenza).
Le classi possono essere così suddivise:
Classi A e B (camere sterili): dedicate alla gestione di materiali ad elevato rischio di contaminazione. Necessitano di cambi d’aria più frequenti e controllati.
Classi C e D (camere controllate): meno rigorose rispetto alle precedenti, pur richiedendo sempre un alto livello di controllo.
Cosa si fa nella camera bianca?
Si tratta spesso, di un laboratorio di alta tecnologia che richiede una pulizia totale e può avere diverse declinazioni, come ad esempio:
- Chimico
- Elettronico
- Meccanico
- Medicale
- Farmaceutico
- Alimentare
- Sperimentale
- Automotive
- Aerospaziale
Tanti settori di utilizzo che necessitano sempre un’attenta valutazione preliminare della manutenzione e delle metodologie di pulizia delle camere bianche da attuare.
Ogni camera bianca può essere diversa dall’altra poiché differenti sono gli obiettivi da raggiungere ed i materiali da salvaguardare. Ciò che le accomuna invece, è l’alto rischio di contaminazione, dovuto anche ad una cattiva cura e pulizia interna.
Basti pensare ad esempio, alla camera bianca biomedicale oppure al settore alimentare, dove la produzione ed il confezionamento errato di alcuni cibi può comportare enormi conseguenze in termini di salute.
Per questo motivo, per gestire correttamente un ambiente così complesso, è necessaria un’alta preparazione tecnica e continui aggiornamenti in base alle normative esistenti. Caratteristiche che rientrano perfettamente nel nostro metodo di lavoro e che ci hanno permesso di ottenere e mantenere nel tempo la fiducia di molti clienti.
Il metodo Reber
Nelle stanze bianche, nulla può essere lasciato al caso e noi della Reber, ci impegniamo quotidianamente affinché anche il minimo dettaglio sia sottoposto sempre ad accurato controllo e preventiva autorizzazione.
Materiali utilizzati
Abitualmente, i prodotti da noi impiegati per l’igienizzazione, rientrano in due categorie differenti:
- Indicati e scelti direttamente dal cliente in fase di accordo iniziale
- Proposti da noi, sempre in ottemperanza delle normative vigenti.
Siamo quindi in grado di soddisfare tutte le richieste e le esigenze, utilizzando il più piccolo elemento certificato fino alle strumentazioni più complesse, seguendo sempre la regolamentazione più attuale.
Ogni area da trattare può richiedere differenti modalità di pulizia; la scelta deriva sempre da un accurato studio delle criticità e delle soluzioni più efficienti e sicure, consentendo anche un utilizzo più duraturo di prodotti e tecnologie.
Personale operativo
La Reber vanta un’altissima specializzazione del proprio organico, appositamente e continuamente formato sulle nuove metodologie e certificato in base alle norme esistenti, come la ASCS-CVI (secondo lo standard indicato dalla NADCA).
Selezioniamo ed assegniamo con attenzione ogni singola figura a ciascuna lavorazione, garantendo continuità e serietà operativa.
Pulire sul pulito non è mai un’operazione banale, comprende una gestione consapevole delle azioni e dei movimenti, con un continuo controllo di tutto l’ambiente circostante.
Come lo facciamo noi
Esistono azioni da seguire con lucidità e precisone, che rientrano in un nostro protocollo di sicurezza molto rigoroso; passare ad esempio dalle varie aree antistanti fino alla camera bianca e viceversa, comporta una serie di azioni collegate tra loro con un ordine ben lineare e definito.
La serietà e l’esperienza fanno la differenza; ad ogni problema esistono più soluzioni ma, per le migliori soluzioni, esiste solo la Reber!
Contattateci per un sopralluogo, saremo lieti di organizzare un incontro conoscitivo con i responsabili del settore, al fine di formulare la migliore offerta.